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Caffè Serafini: un fornacino irresistibile

In fondo a via Gioberti, appena prima di piazza Beccaria, abbiamo trovato un angolo di paradiso, il Caffè Serafini.
Non fatevi ingannare dalla grande folla che sicuramente incontrerete all’entrata: all’interno del locale, nascosta dagli occhi dei passanti, troverete una sala con diversi tavolini.
Una volta che vi sarete accomodati, il servizio non vi farà aspettare: la gentilezza di camerieri e baristi, nonché la loro accortezza, vi farà sentire senza dubbio molto coccolati, e, se avete delle indecisioni, saranno pronti a consigliarvi secondo i vostri gusti.

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Express Cafè: la fretta può aspettare

Davanti all’Express Cafè tutti i pendolari di Rifredi passano almeno una volta, chi per un caffè al volo, chi per comprare le sigarette.
Noi abbiamo deciso di prenderci un po’ di tempo per provare i suoi cappuccini, di cui ci avevano già parlato molto bene.
Inoltre quando abbiamo saputo che usano la miscela Mokarico, che è ormai diventata una delle nostre preferite, non siamo riuscite a resistere.

Il locale è molto grande, con un’ampia sala interna, ma anche diversi tavolini fuori.
Stavolta, tanto per cambiare, abbiamo deciso di non prendere i soliti macchiato e marocchino, ma un tanto decantato cappuccino e uno shakerato, visto che c’erano quaranta gradi all’ombra. Continua a leggere


Nobile Caffè: un caffè con Talani

Era un pomeriggio buio e tempestoso. Il diluvio imperversava sopra di noi, e, costrette alla fuga, abbiamo trovato rifugio sotto a dei portici in via Panciatichi. Sarà poco credibile, ma per l’appunto ci siamo trovate di fronte a un bar, il Nobile Caffè, e quello che abbiamo visto attraverso le tende della grande vetrina ci ha fatto venire voglia di entrare.
Ad accoglierti trovi il bancone con una grande varietà di paste, di loro produzione, che puoi tranquillamente gustare con un buon caffè nella comoda saletta attigua. Continua a leggere


Caffè Mirò: quando le aspettative non corrispondono…

Dopo aver letto il post di Io Amo Firenze a proposito del Caffè Mirò, abbiamo deciso di andarlo a visitare, esaltate dal fatto che il sesto caffè più buono d’Italia fosse a due passi dall’università di Novoli.

Il posto è un po’ anonimo all’interno, nonostante la vetrina sia ben curata. La prima impressione è che il locale sia piuttosto piccolo, ma in realtà c’è una saletta interna molto spaziosa, con tanti tavolini ed un maxi televisore con l’abbonamento a Sky Sport.

Questo bar ha degli orari molto dilatati: è infatti aperto dalle 6 del mattino fino a mezzanotte, con orario continuato; inoltre fa servizio tabacchi.

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Othello Wine Bar: bello da vedere

Sarà per il suo aspetto un po’ da taverna, con il legno invecchiato, o per l’ampia vetrina che ti lascia intravedere l’ambiente confortevole, ma basta lanciare un’occhiata verso questo locale per avere voglia di entrarci.

E in effetti l’interno non delude le aspettative: i quadri dai colori caldi rendono l’atmosfera ancora più rilassante; sugli scaffali reperti “storici”, come un vecchio grammofono o una macchina da scrivere Olivetti, ti fanno sorridere di nostalgia; l’impressione che tu stia entrando in una piccola locanda è accentuato da panche e tavoli dal sapore classico.
Una volta seduti, l’attenzione è catturata dal bancone, molto grande, di quelli che ormai vedi solo nei film.
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Caffè Maratona: i sapori del bianco

Una volta era il bar dal tendone blu, uno di quei locali in cui non passi le ore: non ti veniva neanche in mente di provare a prendere uno dei pochi posti disponibili per bere il caffè con calma. Un luogo di passaggio.

Noi ci abbiamo trascorso tre ore. Qualcosa è cambiato.

Davanti al bancone bianco troviamo (poche) sedie bianche attorno a tavolini bianchi. Le splendide lampade bianche illuminano le pareti bianche  e gli scaffali bianchi.
Avete da buttare via qualcosa? Ci sono dei comodissimi cestini. Indovinate? Bianchi.

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Bar Amadeus: un ritrovo per ogni ora

La prima volta in cui siamo incappate in questo bar eravamo stanche e disperate, tanto da non provare nemmeno il caffè.
Dopo esserci un po’ riprese e rilassate nei tavolini fuori, siamo entrate per dare un’occhiata, e l’ambiente ci ha sbalordito:  l’ingresso, elegante e accogliente, ti porta a scoprire un locale avvolto da una luce soffusa.
L’arredo in legno scuro della prima saletta crea un’atmosfera calda, quasi etnica, con una piccola lampada rossa che illumina copertine di album di artisti come The Clash o Jimmy Hendrix.

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Caffè Chiaroscuro: un motivo lo trovi!

Via del Corso è probabilmente una delle strade più vivaci ed affollate del centro fiorentino.
Se non si fa attenzione, nella foga di fuggire da nugoli di turisti, si corre il rischio di perdersi una perla del caffè: il Chiaroscuro.

In effetti, l’entrata è molto discreta, tant’è che finchè qualcuno non ti guida al suo interno, è difficile che tu lo possa notare.

Non fatevi spaventare dalla quantità di persone che potete trovare all’ingresso: lo staff, sempre gentile e sorridente, vi troverà sicuramente in breve tempo un tavolo nell’accogliente e artistica sala interna.
La parola artistica non è scelta a caso: già l’arredamento è molto particolare (come non notare la chitarra di Monna Lisa o i drappeggi pseudo-medioevali su cui sono riportate alcune delle specialità del locale?!); inoltre questo caffè ospita periodicamente delle mostre, esposizioni di fotografie, o quadri, che rendono vivace l’atmosfera.

Il menù sembra quasi un piccolo romanzo, la scelta è vastissima: si parte da espressi con miscele da ogni parte del mondo, per poi passare a una varietà di cappuccini, mocaccini, nocciolini (una quantità di -ini impressionante!) che è impossibile non trovare quello che più si adatta all’umore del momento. Continua a leggere